Oh,
le donne! L’apparente
irrealtà delle immagini di Lucio Valerio Pini, inizialmente, spingerebbe
a pensare ad un lavoro di ricerca essenzialmente pittorico ed il ricorso
al computer per realizzarle, solo come mezzo contingente. Il fatto che
si tratti del contrario mette in luce l’elemento più interessante
di questa ricerca creativa che è tanto psicologica quanto estetica.
Ci si trova, infatti, davanti ad un approfondimento di quel desiderio
naturale nell’essere umano di sottrarre alla corruzione del tempo
quella realtà che avanza inesorabilmente. Essenzialmente Lucio
Valerio Pini è un fotografo ma che alle sue foto fa seguire un
destino di manipolazione, di alterazione, di sottrazione del vero. Egli
desidera sollevare la foto dalla sua proprietà specifica di catturare
la realtà per trasportarla nel regno della fantasia, del sogno
e della creatività. Egli desidera rappresentare storie di un mondo
alternativo alla realtà, improbabile ma Lucio Valerio Pini sostiene
che tra il reale e l’improbabile esiste una meravigliosa nicchia
che si chiama il probabile. Il probabile si trova nel regno dei sogni.
Questa convinzione è una delle prerogativa dell’arte, di
ogni creazione artistica. Attraverso l’utilizzo della macchina fotografica
e successivamente mediante l’uso del computer egli sostituisce l’universo
conosciuto con un universo suo fatto di altri segni e di altri colori.
Il computer gli fornisce un sconfinata gamma di possibilità di
stravolgere la reale composizione della fotografia da lui ripresa e crearne
un’ altra diversa da sé. Egli può sconvolgere i rapporti
cromatici che sarebbe legittimo aspettarsi. Egli può inserire nella
foto originale altre immagini che in qualche modo abbiano attinenza, anche
vaga, con il soggetto principale. Egli può trasportare il soggetto
fotografato in un luogo, in luoghi diversi da quelli in cui è stato
ripreso collocandolo in spazi e tempi magari antitetici tra loro. Il soggetto
di partenza è sempre la figura della donna nelle sue infinite modalità
di essere e di apparire. Lucio Valerio Pini desidera rappresemtare così
le donne che ha incontrato, quelle che ha conosciuto, quelle che non ha
conosciuto e quelle che non ha potuto conoscere ma avrebbe voluto conoscere.
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