ANGELI
e improvvisamente specchi

Fotografie di
Luisa Contarello


Sarà vero che gli angeli
attingono soltanto dal loro, emanato dal loro,
o c’è talvolta, come per sbaglio, un po’
d’essere nostro?
                               R.M.Rielke, Elegie Duinesi                              

Angeli nasce dalla frizione fra una frase dalle elegie di Rielke (e improvvisamente specchi) che si ostina a persistermi  nel tempo come un ronzio da dipanare,  un libro illustrato sugli angeli rispuntato per caso una mattina dalla libreria di casa, gli ultimi girasoli dell’anno e un mazzetto di fiori di zucchina pronti ad essere ricoperti di pastella secondo la ricetta dell’Artusi.

Dalla sensazione forse del trascorrere del tempo che si fa più forte con l’inizio di ogni stagione, dal guardare indietro allora alle stagioni, con i loro colori, le loro diverse consistenze; dalla percezione che non siamo né carne né pesce, sempre sospesi fra due mondi di cui cerchiamo i bordi  nella felice, incongrua  presunzione di occupare ‘the space in between’.
Uno spazio in cui si ritaglia un luogo forse privilegiato la figura della Donna a cui l’angelo annuncia un avvento allo stesso tempo felice e pauroso: il mettere al mondo con tutto il suo bello e il suo dolore, la cura infinita che il cucciolo chiede, quella insopprimibile “tristezza della carne” che il giovane Mantenga ha raccontato con la delicatezza di un angelo veneto.

“ma tu, tu sei la pianta”, ancora una frase di Rielke, come il refrain di una canzonetta.

novembre 2006--ottobre 2007                                                            Luisa Contarello

 


pag. 1/3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


[pag. 2] [pag. 3]


Piantina Villa
Home Page