Nasce a Bassano del Grappa (VI).
Ancor prima di diplomarsi al Liceo Artistico di Treviso, a soli quindici anni, vedono la luce le prime delicate immagini in bianco e nero. Dalla camera oscura ritratti sognanti si concretizzano e morbidissime visioni si imprimono sul cartoncino fotografico, sensibile non solo alla luce ma anche ai sentimenti della giovanissima fotografa. Gli studi artistici portano una velata impronta pittorica che si manifesterà in molte sue ricerche. Sovrapposizioni fotografiche incatenano indissolubilmente frammenti di luce distanti più di mezzo secolo, vecchie lastre vengono abbinate a ritratti attuali fondendosi in una nuova scena. Il ritratto è il genere fotografico che esplora con maggior interesse; le sue immagini colgono l’espressione che meglio rappresenta ogni persona e che permette di distinguerla nella massa. In alcune immagini l’aria scivola sui corpi, corre lungo di essi sfiorandoli e vorticando produce lievi suoni appena percettibili; in altre la stessa luce non giunge unicamente dall’alto ma ci colpisce da ogni direzione; maggiore è l’equilibrio tra le varie intensità e più è morbida l’immagine che entra in sintonia con le rotondità dei nostri occhi. Queste sono solo alcune sensazioni che si liberano dai volti e dalle forme ritratte. Spesso corpi visti da vicino sembrano voler uscire dall’immagine tanto sono raccolti. La luce li tocca, rivelando la loro posizione instabile, per poi tornare verso di noi proteggendo nell’oscurità l’ambiente circostante. Ogni fotografia è curata personalmente dall’autrice: dallo scatto allo studio dell’inquadratura prima di entrare in camera oscura dove luce e colori invertendosi fanno riemergere dal foglio fotosensibile la giusta interpretazione dello scatto iniziale. Nelle ultime immagini compare una sobria e sapiente elaborazione al computer (quale ulteriore strumento per comunicarci i suoi “sentimenti”) che non stravolge lo scatto iniziale e non ci stordisce con effetti esageratamente eclatanti ma accompagna le immagini verso i nostri occhi mantenendo quella poesia che ci invita ad un più stretto contatto.
Nel 1998 entra nel mondo Polaroid sperimentando varie manipolazioni sulla pellicola a sviluppo immediato per approdare alle nuove pellicole Impossible.
I soggetti naturali vengono esaltati dalle linee che invadono l'immagine.
Dopo lo scatto sbocciano fiori e si aprono scenari fantastici.

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Marianna Battocchio


Piantina Villa
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