Avvicinandoci
alle immagini digitali scopriamo un mondo colorato e geometrico.
Pixel, apparentemente posti in modo casuale, quando li osserviamo
da lontano
nel loro insieme prendono forma e ci mostrano una scena definita.
E' bello partire da un'immagine, addentrarsi sempre più al
suo interno,
scoprendone le cellule i pixel che la formano e accorgersi poi,
tornando alla visione d'insieme, che si tratta solo di una piccola
parte della fotografia.
Tra i due estremi: l'immagine leggibile e la "squadrettatura",
ci sono infinite posizioni di osservazione; metà delle quali
rientrano nel mondo del leggibile
mentre un'altra parte appartiene al mondo dei fanta-pixel
in cui i "quadratini" colorati assumono una loro identità
e si prendono la rivincita sull'immagine.
Continuando nell'osservazione dei passaggi da uno stato all'altro
della materia fotografica
possiamo renderci conto della presenza di un limbo, un territorio
di confine,
che occupa un proprio spazio, non una linea netta di separazione
ma una vera e propria area calpestabile, una zona di transito e per
questo visibile.
Quest'area di valico ci permette di passare da un mondo ad un altro
parallelo.
In questa fase di trasformazione avviene un piccolo "miracolo",
possiamo con lo stesso sforzo mentale trasferirci da un universo all'altro,
possiamo comunicare con entrambi i mondi che si trovano davanti e
dietro di noi
e contemporaneamente vivere due situazioni,
i nostri occhi subiscono la stessa mutazione
e con facilità scorgono le due zone alternandole.
Le immagini che seguono sono state riprese in questa breve fase di
transito:
i corpi non sono più reali, anche se possono ancora essere
letti come tali,
si possono già vedere i pixel della scomposizione che incombono
e con la loro presenza minacciano l'intervento.
La stessa immagine, di primo acchito, risulta appartenere al "fanta-pixel"
e qualche visione dopo al mondo reale,
sfumato dal movimento e dalle nebbie del tempo.
--------------------------------------------------------------Ettore
Toniolo-