Emanuele Biondi 33 anni Livornese. Coltivo la passione per la fotografia fin da bambino, nel 1991 mi trasferisco a Milano spinto da esigenze di "linguaggio" e dalla volontà di entrare in contatto con correnti Professionali e Artistiche. Affino la tecnica frequentando lo IED e, contemporaneamente, mettendo in pratica quanto appreso, faccio esperienze in vari studi fotografici specializzati in Ritrattistica, Redazionali, Pubblicità, Documentazione Industriale, Still-Life, Food e Moda. Dal 1994 sviluppo una mia Identità Fotografica, percorrendo due differenti vie nel mio Iter Professionale. Trovare continuamente idee nuove è prerogativa di ogni buon creativo; l'impegno sta nel farle diventare grandi, fornendo alle Aziende stimoli ed impulsi da una parte e risultati tangibili dall'altra.

Le immagini che seguono fanno parte della ricerca:
LUCE E BUIO

Buio. Il buio più scuro, più profondo, dove neanche la luce dell'intelligenza può arrivare, dove la razionalità si perde in questa pozza di buio, facendo emergere i fantasmi del mondo che verrà. Luce. La prima scintilla di un universo che ben presto comincerà a pulsare di vita. La luce iniziale che tutto crea; essa è magica, con una propria volontà. La luce che comincia a creare i mondi, la vita, noi. Luce e buio, luce e buio, luce buio, e così, per migliaia di secoli, per millenni, per un tempo così lungo che è inutile parlare di tempo. Noi sappiamo. Noi abbiamo visto tutto. Noi c'eravamo. Molto prima di voi…..Umani. All'inizio non sembrava che lo scontro dovesse essere così aperto. Le due popolazioni, Flora e Fauna, avevano degli screzi, qua e la nascevano dei piccoli tafferugli, ma niente di importante. E' nella natura azzuffarsi. E' nella natura. Poi la voglia di tornare al buio prese il sopravvento, e così scoppiò la guerra. Una grande guerra, devastante con armi sottili e con corazze spesse. Ovunque c'era la guerra: le grida della battaglia risuonavano nelle pianure, ed i canti di vittoria dell'una o dell'altra fazione scuotevano fin nelle osa. Decidemmo di porre fine a tutto questo. Decidemmo che era ora di cambiare. Decidemmo di mettere in campo una terza fazione. L'uomo. L'uomo, con la sua selvaggia determinazione, domò Flora e la costrinse al suolo, per addomesticarla al suo volere. Si alleò con alcuni componenti della Fauna, ed uccise gli altri. E vedemmo che l'uomo aveva dominato tutti, e che ora si apprestava a dominare se stesso, e se ci fosse riuscito sarebbe morto ed il mondo in cui abita con lui. E quindi, ora, sappiamo di dover porre fine a tutto questo. Sappiamo che è ora di cambiare. Sappiamo di dover mettere in campo un'altra fazione. NOI STESSI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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