Inizia a fotografare verso la metà degli anni '60, ma solo agli inizi degli anni '80 da consistenza e continuità al suo interesse per la fotografia.
Un soggiorno in Centro America, che lo porta nel 1980 attraverso il Guatemala, l'Honduras ed il Belize, influisce notevolmente sulla sua crescita fotografica, accostandolo al reportage di viaggio. Questo lavoro viene presentato, nell'ambito di una rassegna ci-nematografica latino americana curata da Gianni Minà, al cinema RIVOLI di Milano e cu-rata da Giovanni Sansone per il P.A:C. (Padiglione d'Arte Contemporanea).
Seguono importanti esperienze nel Medio Oriente ( Egitto e Turchia) che destano in lui un particolare interesse riguardo alla cultura islamica ed a quella architettura in particolare.
L'amore per la natura e l'interesse per l'architettura costituiscono la base del lavoro foto-grafico di Adriano Perini; successivamente visita gli stati del West americano e non si sottrae agli stimoli creatigli in precedenza dai grandi maestri della fotografia americana, quali Weston, Adams, ma anche Stephen Shore, cercando però di proporre una visione più aderente alla sua cultura europea semmai contaminata da quella nordamericana propinataci dagli anni '50 in poi.
Visita il Marocco ed il Sud della Spagna continuando quella sua personale indagine sull'architettura dei giardini islamici .Tra un viaggio e l'altro si dedica a ritrarre i parchi e le ville di casa nostra cercando assonanze comuni ed i segni dell'uomo sulla natura da lui governata.
Più recentemente, ritenendo in parte esaurito, per quel che lo riguarda, il lavoro sui parchi e giardini di villa, e conseguentemente ad alcuni soggiorni nel centro sud dell'Europa e nel sud degli Stati Uniti, viene attratto dallo stile di vita comune a queste aree e, per la prima volta, inserisce nel suo paesaggio l'elemento umano.
Il suo ultimo lavoro pubblicato, "SICILIA", della fine del '97, è il primo di questo nuovo corso dell'autore ed è dedicato esclusivamente alla terra di Sicilia ed ai suoi abitanti. Le atmosfere non tipicamente solari, caratterizzate da cieli spesso burrascosi, evidenzia-no il tormento di una terra sfortunata in continuo conflitto con le proprie contraddizioni. Con queste immagini Adriano Perini non vuole raccontarci nulla di particolare, ma tra-smetterci semplicemente le sensazioni epidermiche che lui ha provato durante alcuni soggiorni effettuati nell'arco del 1996. Il suo interagire con quanto lo colpiva della realtà circostante è stato totalmente spontaneo e non legato ad una qualche progettualità prefi-gurata.
Nel corso del 1998 visita il Rajastan, dove oltre alle visioni di architettura Mogul, ritrae scene di vita quotidiana nelle città e nei villaggi. Nel corso dello stesso anno, assieme a Campigotto e Mulas, prende parte ad un progetto sul mondo della vela che si è concretizzato con una mostra presso la Stazione Marittima di Trieste nel novembre dello stesso anno e con un'altra mostra, presso la Galleria Arte 3 di Trieste, nell'ottobre del 1999.
Nello stesso mese, una sua personale delle opere più recenti, viene ospitata presso la Fondazione PARCO di Casier (Treviso) nell'ambito di una manifestazione multimediale intitolata "LA MIA CASA È UN'AUTOMOBILE" assieme a lavori di altri artisti dell'area tri-veneta.
Successivamente, per conto della stessa fondazione e del comune di Casier, svolge un lavoro di ripresa interpretativa lungo il fiume Sile, in occasione dell'apertura della pista ciclabile che, lungo quel corso d'acqua di dantesca memoria, raggiunge la laguna di Venezia.
Quasi contemporaneamente gli viene organizzata dal C.R.A.F. di Spilimbergo, presso gli spazi espositivi di Villa Ciani, a Lestans, una grande mostra della sua produzione co-prente tutto il periodo tra il 1990 ed il 2000. La rassegna viene curata da Guido Cecere.
Alcune sue immagini di giardini vengono scelte da Italo Zannier per la grande mostra "PAESAGGIO FRIULANO" organizzata dalla Provincia di Udine con catalogo di Skira. Anche il CRAF, nell'organizzare la mostra "IL FRIULI, INCONTRI SULLA VIA DEL SALE", che dopo la presentazione a Sacile diventa itinerante in Europa, inserisce, tra i gran-di fotografi del secolo che hanno lavorato in queste terre, anche il suo nome.
Nel novembre del 2001 presenta a Trieste, in ben tre mostre in contemporanea, i suoi ul-timi lavori, tra i quali si distinguono dei grandi pannelli a colori sulla foresta primordiale ed una preziosa serie di piccole immagini, che si avvalgono di particolari cornici realizzate dal designer Roberto Bilucaglia, nelle quali coglie l'armonia e la sensualità dell'automobile degli anni '50 e '60.
Nei primi mesi del 2002 viene chiamato a tenere alcune lezioni sulla fotografia di paesaggio presso il Circolo Fotografico Triestino ed è protagonista di una conferenza per le ultime classi dell''Istituto d'Arte "Nordio" di Trieste, sempre sullo stesso argomento. Dal 2003 tiene annualmente un corso di tecnica e linguaggio fotografico per le IV e V classi del medesimo istituto.
Nel 1983 fonda, assieme ad altre persone interessate alla valorizzazione dell'immagine fotografica d'autore, l'Associazione Culturale Photo-Imago, poiché era importante intervenire a livello pubblico per diffondere le esperienze più importanti della fotografia creativa e per contrastare l'allora dilagante dilettantismo più attento ai mezzi che ai risultati .L'associazione, di cui è tuttora il principale animatore, organizza in collaborazione con vari Enti Pubblici della Regione Friuli Venezia Giulia, mostre fotografiche di autori preva-lentemente dell'Italia nordorientale nonché di fotografi provenienti dall'area di Alpe-Adria. Nel 1999 inizia una proficua collaborazione con il Centro Ricerca ed Archiviazione della Fotografia di Lestans sia in qualità di Autore sia come curatore ed organizzatore. In que-sta veste si fa promotore di una importante rassegna di fotografia storica sull'Istria tra il 1920 e 1930 che il CRAF va ad organizzare a Trieste nell'estate del 2002, coinvolgendo direttamente i principali enti locali. Legate a questo evento vengono realizzate due tra-smissioni, una da Radio RAI 3 e l'altra da TeleCapodistria, che lo vedono tra gli ospiti principali.
Come fotografo ha al suo attivo varie mostre personali a Graz, Pecs, Lubiana, Milano, Roma, Palermo, Pieve di Cadore, Ronchi dei Legionari,
Fogliano Redipuglia, Urbino, Sacile, Treviso, Casier, Cordovado, Lestans e Trieste.
Sue opere sono conservate presso istituzioni e collezioni private in Italia ed all'estero
E' nato a Trieste nel 1948; vive e lavora a Muggia.

 

 

 

 

 

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piantina Villa
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