- Ettore Toniolo -

Romanzi

 
   


I Boschi della Luna
di Giuseppe Festa.

www.lingalad.com
Illustrazioni di copertina: Mariachiara Rossetti
Prima edizione: marzo 2007

 

Delicato.
Le pagine sono leggerissime, scorrono velocemente
mentre gli eventi si delineano davanti ai nostri occhi.
Il romanzo, che immaginavo fantasy, si rivela ben ancorato al terreno,
esplora la natura delle cose che tutti hanno accanto ma che superficialmente ignorano.
Le immagini letterarie sono molteplici e tutte trasportano il nostro corpo
in luoghi incantevoli, straordinariamente reali.
La storia ci porta a viaggiare in un ambiente incontaminato
dalla recente civiltà consumistica che sembrerà soccombere
a seguito dell’improvvisa mancanza di un elemento
rappresentativo dei nostri tempi: l’energia elettrica.
Forse non ce ne siamo accorti ma noi tutti ormai siamo schiavi
di questa fonte di energia da cui dipendono
la maggior parte degli oggetti che ci circondano.
Quando tutto si spegne deve accendersi l’ingegno umano
unito alla voglia di sporcarsi le mani in lavori “primitivi” ma indispensabili
per poter mangiare anche questa sera,
domani si vedrà.
(settembre 2007)



"La fioca luce gli permise di intravedere, intorno a sé, un prato d'erba mosso dal vento." (pag. 7)

"Era diventato parte delle leggende, ormai. Eppure viveva ancora, ..." (pag. 23)

"Era il velo di tristezza che indossava, più o meno volontariamente, ogni qualvolta le capitava qualcosa di bello." (pag. 72)

"La Luna sembrava un'antica moneta d'argento, un po' rovinata ai bordi. Il freddo si era fatto pungente." (pag. 147)

"Questo è un luogo magico. Può darsi che desteremo la curiosità degli spiriti del bosco." (pag. 155)

"Jari non aveva mai visto alberi come quelli: sembravano uscire direttamente dalle antiche leggende." (pag. 174)

"Il rosso sui rami suggeriva agli ultimi sospiri d'estate di abbandonare la vallata." (pag. 239)








La leggenda di Otori
di Lian Hearn.
Traduzione di Laura Serra.
Titolo originale: Tales of the Otori.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione: settembre 2002.

 

 

Spesse volte un libro ci colpisce per la sua fisicità,
per l'idea del contenuto che si crea in noi osservando le immagini di copertina
ed i caratteri grafici usati per far apparire il titolo.
Solo afferrandolo, di questo libro cogliamo la leggerezza
con cui ci balza in mano e sveliamo la volontà di rivelarsi alla nostra mente.
La lettura casuale di alcune righe,
unite alle parole dedicate all'autore (a me sconosciuto in quel frangente),
completa l'incontro e lo conclude.
Dopo la lettura restano bene impresse la trama e l'ordito
all'interno delle quali si muovono i protagonisti: Otori Takeo in primo luogo
e quanti gli ruotano intorno, vicini e lontani.
La vicenda ci porta in Estremo Oriente e rischia di accompagnarci
anche verso il Sol Levante (inteso come Sole del Mattino)
anche durante la lettura.
Fortunatamente ho raggiunto l'ultima pagina prima di essere testimone
dell'arrivo di una fredda alba invernale.
Questo è il primo volume di una trilogia
che non dovrebbe deludere nella sua totalità.
(gennaio 2004)







 

Jarka Ruus
"Il Druido Supremo di Shannara" primo volume
di Terry Brooks.
Traduzione di Riccardo Valla.
Mappe di Russ Charpentier
Titolo originale: High Druid of Shannara, Jarka Ruus - book one (2003).
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione: maggio 2003.

 

Torniamo nelle quattro terre e riscopriamo la quinta (il divieto)
che già abbiamo conosciuto in un volume precedente
ma che abbiamo solo sfiorato e non calpestato come ora.
Vecchi personaggi si muovono all'interno di questo primo volume
della trilogia "il Druido supremo di Shannara" ed eredi di altre nostre vecchie conoscenze
si presentano e muovono vorticosamente tra le pagine.
Un corsaro e la sua famiglia ci permetteranno di solcare i cieli a bordo della Skatelow
e ci terranno col fiato sospeso in occasione di alcuni voltafaccia
mentre alla fine si intravede un epilogo per costringerci a passare velocemente al secondo volume
(anche se non sarà questo l'unico motivo del veloce trasferimento al libro successivo).
Dimenticavo di nominare la (redenta) Strega di Ilse spedita immediatamente nel divieto
(posso dirlo in quanto è già ben evidenziato nel risvolto di copertina)
dove si troverà isolata ma non del tutto disorientata.
Incredibili alcune trasformazioni a cui assisteremo quasi di persona,
come avvenissero sotto i nostri occhi, tanto vengono ben descritte da Terry
fino al punto esatto in cui entra in campo la nostra immaginazione a completare la scena.
Non posso dilungarmi oltre, ho sospeso il secondo volume dopo il primo capitolo
per scrivere queste poche righe e già ho scoperto l'esistenza di una nuova arma nelle mani dei "cattivi" ...
... ma questa è un'altra storia.
(marzo 2006)


"Era convinta che nessuna razza avesse una particolare predisposizione per il bene o per il male;
le Razze, secondo lei, erano composte di singoli individui
che potevano essere convinti a scegliere l'uno o l'altro." (pag 11)

"Il tempo scivolava via come i passi di un fantasma." (pag 86)

"Se non ti lascerai distrarre, non troverai mai gioia nella vita." (pag. 125)

"Colpire alle spalle per ottenere ciò che si desidera era più adatto ai politici e ai re che agli studiosi di magia." (pag. 154)

"La pioggia nascondeva la faccia del druido e gli ruscellava dalle spalle." (pag. 163)

"Poco più avanti comparvero le ombre: uscivano dalle fessure delle rocce e da dietro i macigni." (pag. 209)

"Chiuse gli occhi nel tentativo di proteggersi da un'ondata di ricordi che si era affacciata alla sua mente,
come una processione di fantasmi." (pag.271)







 

Tanequil
"Il Druido Supremo di Shannara" secondo volume
di Terry Brooks.
Traduzione di Riccardo Valla.
Mappe di Russ Charpentier
Titolo originale: High Druid of Shannara, Tanequil - book two (2004).
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione: maggio 2004.

Gli alberi mi hanno sempre attratto:
la loro forma protesa verso l'alto,
l'altezza che sovrasta le principali forme viventi,
l'impossibilità che hanno di muoversi nello spazio
che contrasta con la maggior possibilità che possiedono di muoversi nel tempo.
---
A dispetto dell'immagine di copertina,
in cui appare un drago che risulterà un personaggio secondario all'interno della vicenda,
l'obiettivo di questo secondo volume è il raggiungimento di un particolare albero,
il Tanequil, per stabilire un contatto con esso e ricevere qualcosa in cambio di qualcosaltro.
Mantengo il mistero sul contatto, tra umano e vegetale, perché ciò avviene nelle ultime pagine
e per non rischiare di rendere vana la lettura delle pagine precedenti.
Il viaggio che conduce all'incontro finale si rivela emozionante,
forse un po' troppo inframmezzato dalle molteplici vicende di altri personaggi
che nel prossimo volume (mi permetto di anticipare vagamente)
si riveleranno spesse volte secondarie e inconcluse.
Buona lettura.
(marzo 2006)

"Emotivamente e psicologicamente, abitava in un mondo solitario, cupo,
senz'anima e svuotato di qualsiasi sentimento." (pag. 23)

"Il bambino (troll) veniva al mondo dall'unione di due persone,
ma diventava adulto grazie al concorso di molte." (pag. 137)

"Alcuni tenevano tra le braccia libri e fogli coperti di scrittura, ..." (pag. 143)







 

La Regina degli Straken
"Il Druido Supremo di Shannara" terzo volume
di Terry Brooks.
Traduzione di Riccardo Valla.
Mappe di Russ Charpentier
Titolo originale: High Druid of Shannara, Straken - book three (2005).
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione: settembre 2005.

 

Alcuni personaggi, troppi, restano in sospeso alla fine della lettura de "La Regina degli Straken":
il Drago che incontriamo nel Divieto non giustifica la sua presenza, c'è e basta;
Tael Riverine e il suo "scagnozzo" Moric vengono sciolti all'interno della trama
e si volatilizzano in modo troppo semplicistico per degli assassini;
e Weka Dart? Anche lui c'è quando si deve risolvere un problema poi viene parcheggiato e dimenticato.
Tranne queste leggere tiratine d'orecchie a Terry Brooks la trilogia si conclude bene.
Forse un po' troppo velocemente ma questa impressione è dovuta al fatto, come scrivevo prima,
che i personaggi principali ricevono una degna conclusione
mentre molti altri vengono semplicemente accantonati.
Lo scambio finale tra due figure principali non rende giustizia a chi va
e non da il giusto peso al sacrificio maturato nel secondo volume a chi ritorna.
Non entro nel dettaglio per non svelare le ultimissime pagine,
chi avrà modo di leggere la trilogia potrà comprendere meglio il mio pensiero.
Ho letto con piacere anche questi ultimi tre volumi dell'"epopea" di Shannara,
spero comunque che l'autore passi a narrare altre vicende (pur restando nel fantasy)
mettendo fine agli episodi che parlano delle quattro terre che hanno raggiunto i 14 volumi.
(aprile 2006)


"Poi la luce avvolse Pen e lo isolò da tutto ciò che gli stava attorno." (pag. 103)

"Attorno a lui, le ombre si addensavano e il mondo cambiava.
Quelle che in precedenza erano forme indistinte persero via via ogni connotato
fino a ridursi a semplici macchie di buio." (pag. 106)

"Ci è stato dato un inizio, ma non di più. Il futuro rimane imprevedibile.
Le cose possono cambiare con lo svolgersi degli eventi
e noi dobbiamo essere pronti a cambiare con esse." (pag. 142)

"Quel giorno il cielo era molto più basso, più coperto di nuvole, ..." (pag. 217)







L'Alchimista
di Paulo Coelho.
Traduzione di Rita Desti.
Titolo originale: O Alquimista (1988).
R.C.S. libri S.p.A.- edizione CDE spa Milano
Giugno 1998.

 

Un giovane inizia un viaggio alla ricerca di un sogno.
Il giovane incontra un alchimista e scopre il linguaggio universale.
L'uomo non finisce mai di scoprire e imparare.
(gennaio 2007)


"E' proprio la possibiltà di realizzare un sogno che rende la vita interessante." (pag. 26)

"E quando tutti i giorni diventano uguali
è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita
ogniqualvolta il sole attraversa il cielo." (pag. 43)

"Ho paura di realizzare il mio sogno e di non avere, poi,
più alcun motivo per mantenermi vivo." (pag. 68)

"Il deserto, con il suo paesaggio quasi sempre uguale, si popolava solitamente di sogni." (pag. 140)

"La paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza." (pag. 146)

"L'ora più buia era sempre quella che precedeva il sorgere del sole." (pag. 148)

"Quando abbiamo davanti agli occhi dei grandi tesori, non ce ne accorgiamo mai.
E sai perché? Perché gli uomini non credono ai tesori." (pag. 150)

"... ogniqualvolta cerchiamo di essere migliori di quello che siamo,
anche tutto quanto ci circonda diventa migliiore." (pag. 165)








La Foresta incantata
di Mary Stewart

Traduzione di Marisa Castino Bado.
Titolo originale: Thornyhold (1988).
Editore: RCS Rizzoli Libri S.p.A.
Prima edizione: novembre 1989.

 

 

"Credo di ricordare ogni momento di quel pomeriggio,
anche se dapprima fu soltanto una visione sfuocata,
una ricchezza di colori come in un dipinto impressionista." pag 11.

"Un piccolo mondo che rifletteva immagini di un verde offuscato e d'oro,
su cui la brezza che spirava dai rami gettava ombre e macchie di luce,
e l'acqua sotto il sole sprigionava scintille che abbagliavano gli occhi." pag 31.

"Quella visita fu come una fotografia presa con il flash in una giornata grigia.
Per una frazione di secondo tutto fu contornato di luce, poi il lampo svanì," pag 73.

"L'aria intorno a me era resistente
e mi teneva a galla come se fosse acqua." pag 103.

"Contro lo sfondo nero vidi dei volti galleggiare nella luce gialla." pag 104.



Completamente immersa in un ambiente naturale
la protagonista ricorda la sua fanciullezza,
il suo rapporto indefinito, sempre aperto,
con la cugina che compare nei momenti salienti
quando la natura intorno a lei s'imbeve di magia.
L'immagine della copertina, come una porta,
c'introduce in questo mondo ogni volta che prendiamo il libro in mano
e ci accingiamo a leggerne qualche pagina.
(maggio-giugno 2005)







 

La Capanna Incantata
di Romano Battaglia.
Immagini interne di Stefano Sabella.
Grafica di Italo Brasa.
Editore: Rizzoli Libri S.p.A.
Prima edizione: maggio 1995.

 

Quando entro in un libro non riesco mai ad immaginare dove le pagine mi accompagneranno.
Il titolo aiuta, ma spesso svia.
In questo caso l'incantamento della capanna e del luogo su cui sorge
non è dovuto ad un artifizio ma ad una vita incantevole.
L'autore narra di qualcosa a lui vicino,
piano, piano ci introduce nel mondo di quand'era bambino
per portarci ai giorni nostri e farci vivere una "caccia al tesoro" di Sirio.
Gli scritti di quest'uomo renderanno "Incantata" La Capanna e tutto quanto la circonda.
Scopriremo il suo mondo, le sue emozioni, il suo universo magico.
(febbraio 2005)

 

 


 

 

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