- Ettore Toniolo -

Mondi Paralleli

 
   

Arthur e la città proibita
di Luc Besson

da un'idea originale di Cèline Garcia.

Traduzione di Maria Bastanzetti.
Titolo originale dell'opera: Arthur e la cité interdite (2003).

Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Marzo 2005.

 

"Tu puoi sempre farmi domande personali...
ma sta a me decidere se risponderti o no!" (pag. 18)

"Succede spesso che nei momenti di difficoltà ci si renda conto
di quanto valgano in realtà le piccole cose di tutti i giorni:
un dolce risveglio, un raggio di sole che ti accarezza la guancia,
il sorriso di una persona cara...
Come se l'infelicità non servisse ad altro che a misurare la felicità." (pag 89)

Chi è lei per pretendere che la natura abbia bisogno
delle sue invenzioni per migliorarsi?
...
"La natura impiega anni per prendere una decisione.
Fa spuntare un fiore e lo mette alla prova per millenni
prima di sapere se ha diritto a un posto nella ruota della vita.
Voi... scienziati, invece, inventate qualcosa e subito vi autoproclamate "geni"
e correte a incidere il vostro nome negli annali della scienza!" (pag. 139)

 

Tutto si svolge in un giardino.
Qualcosa di "grande" accade in superficie, qualcosa di "minuscolo" accade nel sottosuolo.
Due mondi entrano in contatto sfruttando un passaggio che ridimensiona coloro che abitano i due luoghi.
Le conoscenze di un nonno e l'intraprendenza di suo nipote porteranno ordine nel sottosuolo
dove EMME, il malvagio di turno, comanda a suo piacimento
incurante delle necessità del suo popolo, quello dei Minimei.
La lettura è veloce, scorrevole e le pagine si consumano veramente in fretta.
Arthur e la principessa Selenia ci accompagneranno in quest'avventura
fino alla conclusione della vicenda dove li lasceremo immobili, ad osservarsi,
in attesa che il tempo che li separa si consumi...
ma forse qui entriamo nel prossimo potenziale volume che al momento non credo esista.
(dicembre 2005)

 

 




La Foresta dei Mitago
(La Saga dei Mitago - Vol.
I),

di Robert Holdstock.
Traduzione di Piero Anselmi.
Titolo originale dell'opera: Mythago Wood (1984).
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione Oscar bestsellers: giugno 2004.

 

Per troppo tempo ho osservato in libreria questo volume
tanto che mi ero affezionato all'immagine di copertina.
Quando ho deciso di acquistarlo con sorpresa mi sono trovato una nuova veste grafica
(quella riportata qui sopra), spero di entrare in possesso anche della precedente
meno vistosa ma più in sintonia con la narrazione e col periodo in cui si svolge.

Dopo essere stati divisi dalla seconda guerra mondiale
e da alcuni anni di reciproca indifferenza due fratelli si incontrano nella casa di famiglia
dove è venuto a mancare il padre.
Appena rientra, il fratello minore incontra una situazione ben diversa da quella lasciata alla partenza.
Anche se impercettibilmente, qualcosa è cambiato:
mentre la casa rappresenta la trascuratezza, il giardino sembra prigioniero della vicina foresta
e dei suoi misteriosi abitanti.
Pagina dopo pagina ci addentreremo nel folto bosco
e scopriremo cosa si cela al suo interno e all'interno della mente dei due fratelli.
Il finale mi ha lasciato un po' perplesso
ma probabilmente funge da trampolino al secondo volume
che al momento non ho ancora letto.
(giugno 2005)

 

 




Flatlandia
Racconto fantastico a più dimensioni

di Edwin Abbott Abbott.
Traduzione di Masolino d'Amico.
Titolo originale dell'opera: Flatland - A Romance of Many Dimensions
(pubblicato anonimo nel 1882).

Editore: Adelphi Edizioni e la Nuova Italia Editrice.
Prima edizione "Eolo" (letture per la scuola): marzo 1995.

Da oltre un secolo e mezzo esiste Flatlandia
la terra immaginata e descritta con precisione da Edwin A. Abbott.
Nel breve saggio, romanzo, è difficile definirlo,
avremo il privilegio di scivolare sulla "superficie" di Flatlandia,
di scoprire poi Linelandia, Spacelandia ed infine godremo anche del privilegio
di osservare il micromondo senza alternative di Pointlandia.
Non occorre essere delle cime in geometria per muoversi in queste zone
basterà solo una minima attenzione ai ragionamenti dell'autore
e saremo proiettati senza fatica in questi mondi che con molta delusione
dovremo lasciare nelle ultime pagine del libro.
Stranamente le cose più semplici e che sono sotto i nostri occhi tutto il giorno
devono esserci fatte notare altrimenti rischiamo di non vederle.
(febbraio 2006)

"La risposta è stata cercata più volte, con l'unico risultato
di affollare di aspiranti risolutori i nostri manicomi." (pag. 15)

"Perciò di regola non è necessario tastare più di un solo angolo di un individuo;
una volta accertato questo, se ne ricava la classe della persona a cui ci stiamo rivolgendo,
a meno che costei non appartenga ai settori più elevati dell'Aristocrazia." (pag. 32)

"Che ne sarebbe delle arti della vita se si permettesse ad un uomo con un davanti triangolare ed un didietro poligonale
di esistere e di propagare una discendenza ancor più Irregolare?" (pag. 47)

"E non dico nulla del pericolo che ci sarebbe se un giorno una Donna imparasse di nascosto a leggere
e facesse partecipe il suo Sesso del risultato della lettura anche di un solo libro popolare; ..." (pag. 75)

"Fuori del suo Mondo, o Linea, per lui c'era il vuoto; anzi, neanche il vuoto, perchè questo implica lo Spazio;
diciamo piuttosto che niente esisteva." (pag. 81)

"Io sono nello Spazio, e guardo giù all'interno delle cose
di cui voi vedete solo l'esterno" (pag. 110)

 




La Guerra degli Elfi
di Herbie Brennan.
Traduzione di Angela Ragusa.
Titolo originale dell'opera: Faerie Wars.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima ristampa Oscar bestsellers febbraio 2005.



Il fantasy con la tecnologia non rientra tra le mie preferenze,
ma la mia giovanissima vicina di ombrellone sembra apprezzarlo moltissimo
infatti sta ultimando la lettura del secondo volume e tra qualche ora verrà sicuramente a chiedermi in prestito il primo.
Mi conviene scorrere in fretta le ultime pagine. (luglio 2006)



"Più di ogni altra cosa al mondo, Pyrgus Malvae teneva al suo pugnale Halek." (pag. 24)

"E tutti potevano impadronirsi della tua mente, se eri abbastanza sciocco da guardarli negli occhi." (pag. 64)

"Non sapeva che cosa, ma la sua immaginazione gli fornì un certo numero di possibilità." (pag. 183)

"L'odore tipico di un incantesimo spezzato si diffuse all'istante..." (pag. 208)

"Nessun segno di vita, insomma. Era come se tutti fossero stati... cancellati. (pag. 257)

"Nessuno crede ai demoni. Esistono e basta." (pag. 286)


 




Un mondo impossibile
(EverWorld, Spada e Magia - Vol.
2)

di K. A. Applegate.
Traduzione di Maria Cristina Leardini.
Titolo originale dell'opera: Everworld 2 - Land og loss (1999).

Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima ristampa ottobre 2001.

 

Dalla copertina accattivante con la grafica attraente,
agevoli nella lettura per la scorrevolezza del testo e veloci visto il piccolo formato.
Giocando sull'esistenza di mondi paralleli
i quattro protagonisti vivono l'avventura principale nell'irrealtà del sonno,
mentre da svegli svolgono la loro vita di ragazzi ricordando però sempre le sensazioni del mondo onirico.
Questo metodo narrativo permette di alternare attimi di tensione
a pagine più rilassanti che scorrono serene.
Non sono molto coinvolgenti,
anche se si rivelano l'ideale intermezzo tra due letture impegnative
o possono essere letti in momenti brevi in cui non è necessario il coinvolgimento totale
in quanto i loro passaggi al mondo reale rallentano il ritmo.
In questo volumetto siamo catapultati in Centroamerica
al cospetto degli Aztechi e del loro Dio Huitzilopoctli
rischiamo di finire sull'altare ma non per un matrimonio bensì per un sacrificio, il nostro.
(aprile 2005)

 

 




Nel regno di Hel
(EverWorld, Spada e Magia - Vol.
4)

di K. A. Applegate.
Traduzione di Maria Cristina Leardini.
Titolo originale dell'opera: Everworld 4 - Realm of reaper (1999).

Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima ristampa ottobre 2001.

Quarto volume della saga EverWorld.
Entriamo nel Regno di Hel.
(gennaio 2005)

 

 




L'incidente Artico
(Artemis FOWL),

di Eoin Colfer.
Traduzione di Angela Ragusa.
Illustrazioni del testo e della copertina Tony Fleetwood.
Titolo originale dell'opera: Artemis Fowl The Arctic Incident (2002).

Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Prima edizione Oscar bestsellers: febbraio 2005.



Da tempo la copertina catarifrangente del volume si fa largo tra le altre,
nelle librerie, meritandosi l'Oscar dell'appariscenza.
Quando un giorno ho pensato di acquistarne una copia,
solo alla cassa mi sono accorto d'aver preso il secondo della serie
ma pensando ad una scelta dettata dal destino non l'ho cambiata col primo volume della trilogia.
Ci vuole qualche pagina di paziente lettura prima di entrare nella storia.
Le avventure che si snodano tra le righe sono due e le sento lontane tra di loro oltre che da me.
I protagonisti sono gli stessi e praticamente si aiutano nella risoluzione dei due "casi".
I personaggi sono particolari e non immediatamente visualizzabili mentalmente,
con fatica e troppa immaginazione si riesce a vederli in azione.
C'è poi l'integrazione tra mondo tecnologico e regno fantasy
che non risulta mai facile da realizzare in generale ed anche in questo caso risulta forzata come in altre saghe,
ricordo la penultima trilogia di Shannara (Il viaggio della Jerle Shannara
in cui Terry Brooks nel terzo volume (L'ultima magia)
tenta lo stesso esperimento con risultati deludenti.
Forse anche perché non è la situazione che preferisco.
(agosto 2005)

 

 


 
 
 

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