- Ettore Toniolo -

Dal Passato

 
   

 

Il viaggio della strega bambina
di Celia Rees.
Traduzione di Valentina Daniele.
Titolo originale: Witch child (2000).
Editore: Adriano Salani Editore Srl.
Terza ristampa: luglio 2002.

Un viaggio sotto forma di diario,
una serie di appunti non datati, ma solo numerati, ritrovati all'interno di una coperta,
si presentano ai nostri occhi e delineano i frammenti della vita della protagonista.
Le saremo accanto nel suo viaggio e condivideremo alcune sue esperienze con cose e persone.
Intorno a noi aleggia in ogni istante un cielo fumoso,
misterioso che ci schiaccia al suolo togliendoci ogni possibilità di elevazione.
Ogni ambiente in cui si svolge la scena è angusto, costrittivo,
anche il viaggio in mare non ci rivela un orizzonte ma ci mostra la nave, l'equipaggio e
pochi metri di oceano prima che la stanza si richiuda.
(dicembre 2003)




 


CUNIZZA da ROMANO
prigioniera del suo tempo

di Manrico Fabris.
Editore: Giovanni Battagin Editore - San Zenone degli Ezzelini (TV).
Edizione: 2003






È bello fantasticare su personaggi vissuti secoli or sono.
Ancor più interessante è curiosare nelle storie di coloro
che hanno trascorso la loro esistenza nelle zone in cui si abita.
Li si possono immaginare per un istante mentre attraversano
un viottolo di campagna vicino a casa.
Qualche scena all'interno del volume, forse per meglio inserirci nella durezza del periodo,
si rivela un po' troppo pesante e trovandosi all'inizio della vicenda
forse rischia di far abbandonare la lettura.
Scorrendo le pagine si riesce a passeggiare nella campagna veneta del 1200,
a guadare il gelido fiume Brenta durante una notte di fuga;
si percorre la Valle dell'Adige da Verona a Trento
per poi ridiscendere dalla Valsugana fino a Bassano;
si riesce anche ad attraversare un'intera regione, l'attuale Emilia Romagna,
per un veloce trasferimento dal Veneto alla Toscana.
Molto bella l'immagine di copertina che ad ogni lettura ci permette di traslare di otto secoli nel passato.
Buon viaggio, viaggiate leggeri.

(ottobre - novembre 2006)

"Il popolo chiamava questa nebbiolina "i capelli della strega",
che annunciava l'inizio del freddo." (pag. 51)

"La sposa non era certro nel fiore degli anni, possedeva un caratterino da gatta rabbiosa
da prendere con i ferri della forgia, e quando parlava, qualche volta,
il suo alito sapeva di botte." (pag. 84)

"... la permanenza a Godego, aveva cambiato perfino la sua fisionomia,
facendo scomparire anche la sottile ragnatela di rughe attorno agli occhi, ..." (pag. 107)

"I rami spogli degli alberi, durante la notte, si erano cristallizzati,
sembrando braccia di scheletri alzati verso il cielo, in segno di resa:" (pag. 115)



 



La Pietra del Cielo
(Le cronache di Camelot - Vol. I)
di Jack Whyte.
Traduzione di Susanna Bini.
Titolo originale: Skystone (1996).
Editore: Edizioni PIEMME Spa.
2002 Edizioni Piemme Economica.

 

Questo è il volume iniziale di una lunga saga tuttora in pubblicazione.
Sicuramente ben scritto, coinvolgente e
ricchissimo di particolari che, anche se ben dislocati nella vicenda,
rallentano la lettura (questa è l'unica leggera critica che mi permetto di riportare).
Alla fine del volume siamo solo giunti in possesso del metallo che prevediamo forgerà Excalibur,
questo per dare un'idea della ricchezza di queste 426 pagine d'introduzione nella saga.
Non l'ho ancora detto ma rimedio subito, siamo davanti al primo volume
de "Le cronache di Camelot", una versione dell'avventura di Merlino, Artù e company.
Un pregio della lentezza degli avvenimenti è quello del coinvolgimento integrale nella vicenda
che ci, quasi, obbliga a balzare immediatamente nel secondo volume "La spada che canta".
(ottobre 2003)




 

La Spada che canta
(Le cronache di Camelot - Vol. II)
di Jack Whyte.
Traduzione di: non indicato in questa edizione economica.
Titolo originale: non indicato in questa edizione economica.
Editore: Edizioni PIEMME Spa.
Edizioni Piemme Economica.



Il romanzo storico continua con questo secondo volume.
La foglia che usavo come segnalibro è ancora inserita tra le pagine 358 e 359,
a seguito di un doloroso evento che si è verificato in quel periodo
e che mi ha fatto sospendere la lettura per non ricordare le spiacevoli sensazione vissute.
Sono già in possesso dei successivi tre volumi
e prossimamente dovrò rimuovere i tristi ricordi che ho legato al romanzo e proseguire nella lettura.
Ne "La Spada che canta" partecipiamo alle attività che si svolgono nell'insediamento
che sta gettando le basi per la nascita della reggia di Camelot.
(novembre 2003)






 



Il Giullare
di James Patterson & Andrew Gross.
Traduzione di: Elisa Frontori.
Titolo originale: The Jester.
Editore: Tascabili degli Editori Associati S.p.a.
su licenza Casa Editrice Corbaccio.
Prima edizione TEADUE: maggio 2005.





È un romanzo coinvolgente.
Ho letto solo venti pagine e ho già indossato i panni del protagonista.
...
Il libro inizia misteriosamente ai nostri giorni dove viene indicato un indizio
che resta subito avvolto nell'ombra.
Poi si compie un balzo di quasi 1000 anni nel passato e inizia l'avventura.
Percorreremo a piedi, in colonna, le strade che dalla Francia
portano a Costantinopoli per combattere poi ad Antiochia.
Ma la vera battaglia la dovremmo affrontare al ritorno
contro il feudatario che da anni vessa il nostro villaggio.
Interessante la trasformazione che consapevolmente s'imporrà il protagonista
per muoversi liberamente all'interno del castello nemico.
(ottobre 2006)


"Ero arrivato per essere libero. Ora lo ero. Libero dalle mie illusioni.." (pag. 54)

"A ogni curva, pregavo di non inciampare nel suo corpo e, il fatto che non accadesse,
mi dava la speranza che fosse viva.." (pag. 76)

"Ma le pagine erano vuote e i suoi pensieri vagavano nello spazio come fili di fumo." (pag. 130)



 



Una luce sulla strada per Woodstock
- Tre avventure di Fratello Cadfael -
di Ellis Peters (nome d'arte di Edith Pargeter 1912-1995).
Traduzione di: Elsa Pelitti.
Titolo originale: A Rare Benedictine.
Editore: Longanesi & C.





Questo volume raccoglie tre veloci racconti che ci accompagnano nel medioevo
e ci mostrano altrettante situazioni misteriose.
In breve ci troviamo catapultati sulla scena del delitto
e oltre al normale mistero che si sviluppa in questi frangenti
subiamo l'incantesimo del tempo che ci separa dai fatti narrati.
Forse i tanti personaggi che si muovono tra le righe sono lenti da assimilare
ma servono a creare un polverone in cui far muovere i veri colpevoli.
(giugno 2006)


"Ma, via via che l'oscurità si andava addensando intorno a lui,
si accresceva di pari passo la sua aspirazione alla luce." (pag. 52)

"Perché che cos'era l'oro, che cos'era l'argento, al confronto?" (pag. 72)

"Sulle strade ci sono tanti farabutti quanti uomini onesti." (pag. 79)





 

 

Il cacciatore di Sogni
di Kathleen e Michael Gear.
Traduzione di Alessandra De Vizzi.
Titolo originale: People of the Sea (1993).
Editore: Edizioni PIEMME S.p.A..
Prima edizione Piemme Pocket: 2000.

 

Cacciatore di sogni. Corvo grigio. Balsamo di Alce. Quercia nel vento. Fiore di agave.
Grande cacciatore. Bufalo d'acqua. Filo di paglia. Sole splendente. Piccolo coyote.
Colui che sta sopra ogni cosa. Aiutante. Grande madre Mammuth. Piuma incantata.
Nuvola che corre. Aquila di roccia. Ramo di ghiaccio. Lupo sanguinario.
Falco di notte. Cervo potente. Radice di rosa...

...Lupo che sogna. Iguana verde. Foca macchiata. Scheggia di legno.
Lepre dorata. Salvia bianca. Freccia nel buio. Figlia dell'alba. Sette sorelle.
Villaggio della balena .Villaggio del grande corvo. Clan della lontra.
Clan della balena. Madre degli oceani. Terra dei morti. Esseri di tuono. Popolo di stelle.
Padre sole. Stirpe di luce. Capanna di luce. Ragnatela di luce.

Se siete riusciti a leggere tutti d'un fiato i nomi dei personaggi, che compaiono in questo romanzo
e dei luoghi in cui si muovono i protagonisti, siete pronti ad entrare in questa (prei)storia.
Un fantasy "primitivo" pervade questi luoghi che stanno per essere lentamente inglobati in una glaciazione.
Un'amore iniziale dissolto inaspettatamente si ricompone in un altro luogo dopo un viaggio periglioso
e fa da scheletro alla vicenda di uno sciamano sognatore in declino, isolatosi deliberatamente,
che cerca nuovi stimoli per concentrarsi sul suo compito e recuperare il proprio ruolo
mentre all'interno del clan qualcuno sta cercando di emarginarlo, calunniandolo, per prenderne il posto.
(giugno 2005)


Il Codice Da Vinci
di Dan Brown.
Traduzione di: Riccardo Valla.
Titolo originale: The Da Vinci Code.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore Spa.
Edizioni I Miti - febbraio 2005.



Fantasy, ovvero frutto della fantasia: pura irrealtà.
Questo è il contenuto delle oltre 500 pagine che compongono il volume.
La suspence trasuda sin dalle prime pagine e ci tiene avvinghiati sino alla fine del libro
(soprattutto perché le inverosimili teorie spacciate continuano a farci chiedere:
quale sarà la prossima sparata che spianerà la strada alla successiva ancora più grossa?).
Mi sono imposto di portare a termine la lettura di questo libro per rendermi conto personalmente della vicenda,
fortunatamente ho acquistato un'edizione economica che mi ha permesso di accantonarlo.
(luglio 2005)

"Spiegare a qualcuno il "significato" di un simbolo
era come spiegargli ciò che doveva provare ascoltando un brano musicale:
era una sensazione che mutava da persona a persona" (pag. 50)




 

 

 

 

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