LUGLIO 2012 Diario fotografico di Ettore Toniolo e Marianna Battocchio
Domenica 22 Luglio 2012
Lago Serraia (TN)
Ancora l'acqua, che si incontra in natura,
protagonista di questa giornata.
I quattro punti cardinali
di un lago
permettono di raccogliere
quattro immagini
diversissime tra loro.
a Nord un Paesaggio classico
Polaroid 669 - Ettore Toniolo
ad Est una palizzata oscura
delimita un radioso prato
Polaroid 669 - Ettore Toniolo
a Sud si incontra una rappresentanza chiassosa
di fauna lacustre
Polaroid 669 - Ettore Toniolo
ad Ovest un po' d'astrazione
Lo Gnomo del Lago.
Domenica 01 Luglio 2012
Il Torrente e il Bosco
Che non ci si possa bagnare
due volte nello stesso fiume
lo avverto ora fisicamente
fiancheggiando questo scrosciante torrente alpino.
Nonostante la larghezza sia ridotta
la forza che attraversa questo letto sassoso
è incredibilmente vivace.
I massi cercano di arginare il cammino liquido
ma riescono solo a creare vortici,
salti e schizzi spumeggianti.
I fianchi sassosi del torrente
per farsi perdonare la fatica arrecataci
ci sorprendono con un omaggio floreale:
un papavero di montagna
ci mostra il luogo dove sostare.
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Un ikebana con le lancette del tempo
magicamente spostate verso il futuro:
la maturità ,
il recente sfiorimento,
l’attimo che precede il dissolvimento.
All’istante tutto si ferma,
dai sassi bianchi levigati il calore si rende visibile
salendo ad ampie spirali e tutto intorno a noi sfuma.
Il torpore aumenta,
ci rapisce
e trasforma le cose e le persone che ci stanno accanto
donandoci una nuova dimensione…
…poi l’invadenza sonora del torrente ritorna
e la realtà prende il sopravvento.
Una Polaroid 664 riposa tra i sassi.
Il vento l'appoggia ad uno stelo.
Polaroid 664 - Ettore Toniolo
Qualcosa di molto rumoroso
sfida il torrente...
...poi la calma ritorna,
con i nostri hobbies.
Ogni momento buio cela sempre una speranza al suo interno,
non sarà a portata di mano ne tanto comoda.
Ma cercandola si trova da qualche parte:
eccola lassù.
Un Sole giallo nel sottobosco.
"Similfiocchi" di neve sul muschio.
Nel buio del sottobosco
un movimento di foglie
viene intercettato
da uno spiraglio di Sole.
Una delle più maestose cime delle Dolomiti.
L’Agner non tocca i 3.000 metri
ma le sue pareti sono un invito a sollevarsi dopo ogni batosta
e a resistere ai venti e alle nubi più minacciose
che la vita ci fa conoscere da vicino,
a volte anche troppo vicino.
Murales su archeologia industriale.
Polaroid 664 - Ettore Toniolo
Il ritorno in auto ci presenta una scena insolita.