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Questa sala di Villa dei Miti è riservata alle vostre immagini.
Inviateci una vostra breve biografia e qualche fotografia da voi scattata (formato jpg - 800x600 pixel - 72 dpi) e se saranno in linea con lo Spirito di Villa dei Miti, saranno inserite all'interno di questa sala.
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di Roselli Gianluca
Il Covid-19 è senza dubbio una delle tragedie più grandi a cui l’umanità abbia assistito, è altresì indubbio però che il conseguente lock down ci ha regalato anche tanto tempo da dedicare a noi stessi, tanti momenti di riflessione a cui da tempo non eravamo più abituati. Ed è proprio riflettendo su di me e sulla mia vita che ho deciso di raccontare questo periodo dal mio punto di vista obbligato di malato e recluso in casa. Fino alla soglia dei 50 anni ho vissuto una vita normale, se vogliamo anche fortunata, con le mie soddisfazioni e i miei successi in ambito lavorativo e sociale. Le cose cominciano a cambiare dopo la mezza età quando il mio lavoro vive una profonda crisi d’identità dovuta all’avvento del digitale che ha massificato e inflazionato la figura del fotografo facendogli perdere di fatto la propria professionalità acquisita da anni di esperienza. Con il passare degli anni aumenta la frustrazione e la delusione per la perdita di qualcosa di molto importante che è la mia vita e la mia passione. Arriviamo quindi al 2017 quando la mia vita subisce un drastico cambiamento, un susseguirsi di eventi infausti hanno minato il mio fisico e la mia salute. Da allora è come se la mia vita mi avesse presentato il conto ( di cosa ancora non l’ho capito ). Ora ovviamente la visione del mio futuro è mutato in modo radicale e come spesso accade anche le priorità cambiano. Ho deciso quindi di raccontare questo Covid con la consapevolezza di quello che mi è accaduto personalmente e quello che sta accadendo a tutta l’umanità. Vorrei concludere con un pensiero… forse più un delirio notturno, che è stato il primo che mi è venuto in mente in una delle numerose notti insonni, dopo la triste notizia ricevuta.
“A Roma si dice a chi tocca nun s'ingrugna...
Ma non è poi così facile quando tocca a te.
La malattia, questa malattia è come un treno, veloce, potente, silenzioso, subdolo. E tu sei lì incatenato sulle sue rotaie e non sai il perché.
All'inizio sei confuso, i tuoi pensieri vagano senza meta, non capisci perché proprio te, ti domandi se è tutto vero o un incubo.
Ancora non lo vedi e non lo senti ma sai che c'è.
La tua mente si svuota, si fa largo dentro di te la disperazione, i pensieri vagano senza una meta.
Ecco ora lo vedi, un puntino all’orizzonte che si avvicina.
Pensi a chi ti sta accanto, il dolore è immenso.
Ora comincio anche a sentire il suo rumore.
Mentre si avvicina sale la consapevolezza che devo reagire, non posso stare fermo.
Non importa chi vincerà ma combatterò fino alla fine.
Ecco le idee si fanno più chiare, devo assolutamente muovermi, sciogliere queste catene.
Lo vedo sempre più grande ma non mi fa più paura. So che ce la posso fare, devo raccogliere tutte le mie forze.
Ma si, per esempio posso saltare all’ultimo momento… ma le gambe sono pesanti, incollate a terra, chi sarà più veloce.
Sono qui che ti aspetto consapevole di aver fatto tutto il possibile.
Ora sento anche le vibrazioni, è enorme e il rumore è assordante.
Chiudo gli occhi pronto a tutto….in attesa che tutto finisca.
Non arriva, il tempo sembra non passare mai.
Il rumore si fa più sordo e anche le vibrazioni diminuiscono, non capisco. Lentamente provo ad aprire gli occhi e lui è lì a pochi metri da me che mi guarda, enorme.
E’ stanco, sbuffa, anche i suoi occhi si spengono.
Il silenzio ora è totale.
E’ fermo, il suo viaggio è terminato.
E’ la sua ultima stazione e io sono vivo."
Gianluca Roselli è nato a Roma il 14/8/1959 e qui vive e lavora. Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design, nel 1981 inizia la sua carriera professionale creando dapprima lo studio “SottoSopra”, poi il “ Gruppo Versione Originale” due studi che si occupavano di grafica fotografia e comunicazione visiva. Dopo quindici anni di vita societaria decide di dedicarsi unicamente alla sua vera passione: la fotografia, fondando lo “Shooting studio” e lavorare principalmente per la fotografia pubblicitaria e di moda. Ha avuto esperienze come docente di fotografia. Nel 2002 fonda la “InStudio”, un’ altra società che si occupa della gestione e del noleggio del suo nuovo studio. Pubblica alcuni libri. Attualmente è socio fondatore dell’InStudio (www.instudio.org).
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