Alberi e fiori
Mostra FOTO-POLA-PITTORICA
Marianna Battocchio, Ettore Toniolo e Alice Toniolo presentano:
“Alberi e Fiori”
mostra FOTO-POLA-PITTORICA
inaugurazione: 8 gennaio 2011 ore 18:00
esposizione fino al 3 febbraio 2011
"Caffè al Teatro" Piovene Rocchette (VI) Piazzale degli Alpini
dal Lunedì al Sabato dalle ore 07:00 alle 20:00 Domenica chiuso
Polaroid autografata a ricordo dell'inaugurazione.
LA MOSTRA
Gli alberi sono essenze che quotidianamente ci scorrono accanto,
il più delle volte inosservate.
Come note variopinte i fiori si depositano sulle nostre visioni quotidiane
e alleggeriscono la colonna sonora della nostra vita.
Questi mondi, resi incantevoli dal sapiente uso della pellicola Polaroid,
sono più vicini a noi di quanto immaginiamo.
GLI AUTORI
Ettore e Marianna, dopo diverse esperienze fotografiche
intraprese singolarmente, nel 1992 si incontrano e si trovano a percorrere il
loro cammino fotografico insieme. Nel 1998 scoprono la pellicola Polaroid e le sue
possibilità artistiche praticamente infinite: varia il supporto, il soggetto, variano le
elaborazioni e tutto si combina in ricerche a 360° tuttora in corso, dove si affiancano
tecniche pittoriche, digitali e grafiche per dare vita a innovative arti visive.
Nel 2001 creano il sito internet: villadeimiti.it, la prima galleria fotografica virtuale in continua evoluzione,
all’interno della quale si può seguire la costante crescita in ambito artistico di queste due spiccate personalità.
In simile circostanza, contaminata da tanta e fervente creatività, la figlia Alice, pur nella giovane età,
si sta proponendo con delle immagini delicate, dense di significati emotivi;
orientata ad una maturità artistica che si annuncia già molto interessante.
LE OPERE
Questo genere è stato definito “fotopola-pittorico” perchè nato dalla contaminazione della
fotografia Polaroid con la pittura. L’effetto è decisamente pittorico e romanticamente innovativo.
Di Marianna Battocchio sono presenti stampe di grande formato, ricavate da Polaroid SX-70 manipolate.
Le stampe sono state successivamente acquerellate con l’aggiunta dell’oro: un’interessante personale tecnica
elaborata in anni di esperienza.
Di Ettore Toniolo gli alberi su pellicola Polaroid 600 manipolata,
realizzati con una tecnica messa a punto dall’autore, dall’effetto pittorico-antico-evanescente.
Di Alice Toniolo, con Polaroid SX-70, fiori dai particolari punti di vista e dalle atmosfere incantate.
Dal Piazzale degli Alpini ci avviciniamo...
...all'Auditorium di Piovene Rocchette (VI).
Il libro delle firme è pronto e...
...la prima immagine si affaccia sulla mostra.
Due chiacchiere..
...prima dell'inaugurazione.
Ancora qualche minuto di attesa.
Presentazione della mostra e degli autori
da parte del Sig. Mosè Battocchio.
Grazie al Sig. Nicolò Piras dell'Associazione
"Amici del Colore" per la disponibilità...
... alla Sig.ra Franca del Caffè al Teatro
e a quanti sono intervenuti.
Libro delle firme.
Recensioni
TESTO DI PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
del SIG. MOSE' BATTOCCHIO
Nei lontani meandri della mente esiste il mondo di Fantasia,
dove il pensabile e l’impensabile si coniugano alla capacità sconfinata di sognare
per dare forma e corpo, nella creatività, alle più fantastiche visioni.
È qui che hanno origine le grandi avventure dell’Arte: da Leonardo a Michelangelo al Caravaggio,
da Omero a Dante al Petrarca; fino ai giorni nostri e a quelli che verranno.
Tutti gli esseri viventi, siano essi uomini, animali oppure piante,
si esprimono nel modo a loro più consono, comunicano con il mondo che li circonda,
a volte volontariamente altre in maniera inconscia.
Anche i fiori hanno una propria intrinseca capacità comunicativa che dipende
dal tipo, dalla varietà e dal colore che li contraddistingue.
Queste valenze sono state attribuite alla natura nel corso dei secoli da poeti,
da leggende tramandate di generazione in generazione, confermate da studiosi e scienziati.
I Celti ad esempio: due cose soprattutto mi appaiono quanto mai apprezzabili nei Celti:
che abbiano inventato la birra e che non abbiano mai costruito templ i per i loro dei,
ritenendo che la divinità fosse un’entità troppo incommensurabile e troppo immanente nella Natura
per poter essere invocata o sollecitata in uno spazio chiuso, separato dal cielo e dalla terra; da tetti e pareti e pavimenti.
I loro santuari erano le immense, tenebrose, labirintiche foreste che ricoprivano l’antica Europa:
queste cattedrali estese all’infinito, le cui volte erano le chiome degli alberi, le cui colonne erano querce e abeti,
le cui navate erano grotte, i cui custodi erano orsi e lupi.
In quegli intrichi di fruscii e sibili, in quei dedali viventi e frementi i Celti scoprirono il senso del divino.
ARTE:
V’invito a svolgere una sia pur semplice ricerca su questo termine.
Mi sono meravigliato della scarsità d’informazioni che possiamo recuperare dai nostri dizionari.
sul termine più stretto è fornita questa spiegazione:
“Qualsiasi mestiere che richieda da parte di chi lo pratica ingegno
e abilità tecnica derivante da studio e da esperienza”.
Ingegno.
Abilità tecnica.
Studio.
Esperienza.
Sono questi appena elencati sicuramente gli ingredienti essenziali, che stanno alla base e che, a mio avviso, costituiscono l’aspetto esteriore
di ciò che comunemente tendiamo definiamo con il termine arte, da questo i derivati: artigiano, artista …
Ecco che in conformità a questi vocaboli sorgono immediatamente ancora altri interrogativi,
come ad esempio: “Che cosa distingue l’uno dall’altro?”
e qui le nostre riflessioni si dividono e si moltiplicano per intrecciarsi in molti modi diversi... ma non voglio dilungarmi oltre.
Tornando all’arte, questa nel tempo ha avuto diverse correnti, concezioni, ideologismi, tutti segni molto evidenti
dell’evoluzione dell’uomo e del suo tempo, in particolare nella scultura o nella pittura
che sono passate da forme concrete a raffigurazioni astratte.
Questa in cui noi viviamo, è l’era del colore.
Dovunque l’uomo guardi è investito da un’esplosione di colori, questo è ancor più evidente per le persone anziane,
vissute in un periodo in cui il colore era molto meno usato.
Dappertutto i colori assalgono i nostri occhi, li troviamo non solo nella natura, ma anche negli oggetti fatti dall’uomo;
alla televisione o sui giornali, ma anche in tutto quello che ci circonda:
scarpe di plastica gialle, vestiti fluorescenti, poltrone color fucsia, telefoni e frigoriferi giallo canarino, piatti color verde pallido...
Naturalmente, questa rivoluzione dei colori è cominciata con l’impressionismo. Invece di riprodurre sulla tela ciò che vedevano intorno a loro
- mucche e paesaggi, tazze e frutta, peccatori e Santi - come tutti gli artisti avevano sempre fatto fino ad allora,
gli Impressionisti osarono descrivere a colori le loro intime esperienze, il paesaggio del loro spazio interiore.
La scuola di pittori francesi a cui appartenevano Manet, Pissarro, Renoir...
cominciò a porre enfasi sul momentaneo, piuttosto che sullo statico,
sulla luce, sui colori e l’atmosfera, piuttosto che sulle forme e le strutture.
Nei tempi più recenti le opere vanno ben oltre la visione della realtà delle cose
e rappresentano forme diverse: linee, punti, tagli, colori, ecc.
La fantasia e la creatività come le espressioni dell’animo umano non hanno limiti
e certamente anche attraverso queste nuove forme, correnti; i sentimenti, le emozioni
e un certo linguaggio comunicativo raggiunge le parti più espressive dell’animo dell’uomo.
Contrariamente durante il periodo classico queste espressioni erano esposte attraverso forme di significazione diverse
e certamente fruibili dai valori e dai costumi culturali di allora.
Se esaminiamo, ad esempio le opere di Michelangelo: il Davide, la Pietà … sembrano vive.
Gli occhi di Mosè ti perforano, t’interrogano, ti scavano dentro.
Incutono timore, interesse e comunicano tutta la vitalità che esprimono,
tanto che viene voglia di “scavare” dentro l’opera stessa per scoprirla fino in fondo.
Che dire della Madonna nella sua espressione di dolore per il figlio morto che regge fra le braccia?
Credo che non esista madre che non s’identifichi in lei e, così via.
Questi sentimenti, sensazioni, nella stessa intensità le cogliamo oggi in opere d’arte
che si presentano strutturalmente diverse ma che nella sostanza
e nel loro significato più profondo restano altrettanto intense e comunicative di espressioni che vanno oltre.
In quante altre grandi opere di altrettanto grandi artisti si possono cogliere
sentimenti ed emozioni simili e sentirsi colti dalla sindrome di Stendhal?
Nelle immagini, creazioni, di cui ci accingiamo ora a prenderne visone,
non possiamo non comprendere la volontà, lo sforzo la costante ricerca degli autori
di andare oltre la forma in uno slancio verso l'alto che spinge lo spirito verso mete che elevano l’anima
ad incontrare la sua essenza più vera.
QUESTA E' A MIO AVVISO ARTE.
Mosè Battocchio