Alma tra le Dune

Racconto e immagini di Ettore Toniolo
Polaroid di Marianna Battocchio

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Dopo la prima carrellata approssimativa con lo sguardo ne scopro la biodiversità,
sino a qualche istante fa i vegetali erano per me solo erba e piante:
radici nel sottosuolo, fili, fusti e rami nell’aria.
Qualcosa ha aperto in me una nuova coscienza verso queste “piccolezze”.


 

 

 

Il fastidioso vento diventa secondario in mezzo a questo nuovo mondo.
La primitiva sensazione di disorientamento è già annullata dall’infinità di presenze
che circondano i miei piedi nudi,
che anche quando poggiano sulla fresca sabbia ricevono le sensazioni di quanto
si sta sviluppando nel sottosuolo e che solo tra qualche giorno si manifesterà.

 


 

Ridiscendere dalla duna si rivela difficilissimo
per i continui richiami che giungono dal suolo.
Sono così affascinata da questo micromondo che mi trovo a procedere a carponi,
ho il piacere di osservare particolari che rimarranno
per sempre impressi nella mia memoria.



 

 

 

 

Con incredulità conto decine di situazioni incantevoli
concentrate in un solo metro quadro
e sono centinaia quelle che compongono la sola duna che sto percorrendo,
non oso provare a teorizzare l’intera zona che mi circonda
quante ne possa contenere.

 

 

 




 






Piantina Villa
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